FerriniDEP

Benvenuto nella nostra squadra!

Siamo sempre alla ricerca di talenti appassionati e competenti per unirsi al nostro team dedicato alla diagnostica non distruttiva. Se sei una persona dinamica, motivata e desiderosa di contribuire al nostro impegno nel fornire soluzioni innovative e affidabili, potresti essere la persona che stiamo cercando.

Perché lavorare con noi:

  • Innovazione Tecnologica: Siamo all'avanguardia nella tecnologia di diagnostica non distruttiva e investiamo costantemente in soluzioni all'avanguardia. Avrai l'opportunità di lavorare con strumenti e metodologie all'avanguardia nel settore.

  • Ambiente Collaborativo: Crediamo nel potere del lavoro di squadra e nella collaborazione. Offriamo un ambiente di lavoro inclusivo e collaborativo che favorisce lo scambio di idee e la crescita professionale.

  • Sviluppo Professionale: Siamo impegnati nel fornire opportunità di sviluppo professionale e formazione continua per aiutarti a raggiungere il tuo massimo potenziale.

  • Progetti Stimolanti: Collaborerai su progetti stimolanti e diversificati in settori che vanno dall'industria manifatturiera alla costruzione e molto altro ancora.

 

Posizioni Aperte:

Attualmente stiamo cercando professionisti qualificati per le seguenti posizioni:

 

Posizione aperta 01: Ingegnere edile o architetto per la gestione di interventi di progettazione per la tutela del patrimonio storico ed architettonico.

Ricerchiamo ingegnere edile o architetto per la gestione di interventi di progettazione per la tutela del patrimonio storico ed architettonico.

Posizione aperta 02: Aiuto sperimentatore.

Cerchiamo sia profili per attività di indagine in cantiere, sia profili data Analyst per l'elaborazione dei dati di conoscenza su ponti, viadotti, edifici esistenti, monumenti.

‍‍Titolo di studio: diploma superiore o laurea triennale.

Esperienza: non richiesta.

Requisiti minimi ed attitudinali:  buona attitudine al networking e propensione ad attività di cantiere di tipo operativo;  patente di guida cat. B e automunito; capacità pratiche nell'utilizzo di piccole attrezzature da cantiere.

Luogo di lavoro: La figura è richiesta per aree territoriali omogenee del centro e del sud Italia.

 

 

Se ritieni di avere le competenze e la passione per contribuire al nostro successo, inviaci il tuo curriculum vitae e una lettera di presentazione all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Indica la posizione di tuo interesse nell'oggetto della email.

 

Unisciti a noi e fai parte di un team che si impegna per l'eccellenza nella diagnostica non distruttiva!

 

Grazie per considerare Studio D.E.P. come il tuo prossimo passo professionale.

 

 

ll degrado e dissesto degli edifici pubblici, ed in particolar modo degli edifici scolastici, è un argomento noto e di attualità. Tra i vari fenomeni di degrado presenti, uno in particolar modo sta allarmando gli organi pubblici di controllo in quanto costituisce pericolo per gli utenti degli edifici. Tale fenomeno è noto come “sfondellamento dei solai”, difficile da prevedere e che interessa un numero elevato di strutture.

Il fenomeno ormai diffuso rientra tra i punti trattati nella Legge n°107 del 13 luglio 2015  “La Buona Scuola” (http://www.governo.it/governoinforma/dossier/labuonascuola/) che comprende fondi per le verifiche e messa in sicurezza delle scuole ed in particolar modo stanzia per il 2015 la somma di 40 milioni di euro per verifiche su solai e controsoffitti negli edifici scolastici.

In questo ambito professionale svolgo la mia principale attività, essendo infatti titolare dello studio di diagnostica edilizia altamente specializzato e dotato della idonea strumentazione per l’effettuazione delle prove diagnostiche, ed essendo inoltre tecnico certificato ai sensi della ISO 9712:2012 (ex UNI EN 473:2001) nelle metodologie indispensabili all’espletamento dell’incarico per quanto concerne le fasi diagnostiche-conoscitive.

Per lo svolgimento delle attività richieste, lo studio è in grado di offrire un servizio di consulenza completo capace di seguirvi ed affiancarvi nella progettazione ed impostazione del piano di indagine, l’individuazione dei livelli di conoscenza da raggiungere, la scelta degli elementi significativi oggetto di indagine, interpretazione dei risultati.

PRINCIPALI SERVIZI OFFERTI

ANALISI

OBIETTIVI

Strutture C.A.

Strutture MURATURA

Strutture ACCIAIO

RICOSTRUZIONE GEOMETRICA DELL’EDIFICIO

 

 

ANALISI TERMOGRAFICA

rilevare dispersioni termiche, posizione di elementi strutturali e tessitura dei solai, umidità e infiltrazioni di acqua, malfunzionamenti di elementi elettrici, verifica di pannelli fotovoltaici, ecc.

 

RILIEVI GEOMETRICI

 

 

 

INDAGINI ENDOSCOPICHE

ricostruire ed ispezionare la stratigrafia interna di murature, solai, ecc..

CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI E PARTICOLARI COSTRUTTIVI

 

CONTROLLO INTEGRITA’ SOLAI

 

valutare lo stato di integrità dei solaio in laterocemento e prevenire il rischio sfondellamento

 

PROVA SON.REB

valutare il valore della resistenza meccanica del materiale attraverso correlazione tra indice di rimbalzo e velocità ultrasonora

 

 

INDAGINI ULTRASONORA

valutare il valore della resistenza meccanica del materiale attraverso l'interpretazione della velocità ultrasonora

 

 

PROVA SCLEROMETRICA

valutare il valore della resistenza meccanica del materiale attraverso l'interpretazione dell'indice di rimbalzo

 

 

MISURA DEL POTENZIALE DI CORROSIONE

valutazione del grado di corrosione delle armature attraverso la misura di differenza di potenziale

 

 

PROVE DI CARICO

per collaudare  e verificare impalcati, solai, volte

INDAGINI PACOMETRICHE

il rilievo della posizione e del diametro dei ferri di armatura all'interno delle strutture, nonche' la stima dello spessore del copriferroi

 

MISURA CARBONATAZIONE

valutazione della profondità di carbonatazione

 

 

 

INDAGINI SCLEROMETRICHE SU MALTA

valutare il valore della resistenza meccanica del materiale attraverso l'interpretazione dell'indice di rimbalzo

 

 

 

 

INDAGINE SONICA

valutare qualitativamente il grado di omogeneita' della muratura

 

 

 

MARTINETTI PIATTI

valutare le caratteristiche di deformazione  e delle tensioni attuali in situ delle murature

 

 

ESAME VISIVO SALDATURE

Individuazioni di difetti e anomalie superficiali su saldature e forgiati

 

 

 

ESAME LIQUIDI PENETRANTI

Individuazioni di difetti e anomalie superficiali su saldature e forgiati

 

 

 

ESAME MAGNETOSCOPICO

Individuazioni di difetti e anomalie sub-superficiali su saldature e forgiati

 

 

 

INDAGINI ULTRASONICHE

Individuazioni di difetti e anomalie approfonditi su saldature e forgiati

 

 

 

INDAGINI DUROMETRICHE

valutare le caratteristiche di deformazione  e classificazione del tipo di acciaio

 

 

 

MONITORAGGIO DEI QUADRI FESSURATIVI

monitoraggio di tipo statico dei quadri fessurativi con utilizzo di deformometro millesimale per stabilire la possibile natura evolutiva del fenomeno

 

 

Negli ultimi anni ho arricchito le esperienze lavorative con significativi interventi anche di natura pubblica tra i quali menziono : il Palazzo delle Poste di Potenza, la scuola elementare “G.Rodari” e “Don Bosco” di Polignano a Mare, la scuola elementare “Melvin Jones” di Monopoli, il Castello Marchesale di Serracapriola, il Palazzo della Dogana di Molfetta, palazzo delle poste di Ceglie Messapica, palazzo delle poste di Mola di Bari, ecc..; unitamente a docenze per corsi di formazione di tecnico in alcune delle tipologie di prova ed interventi come relatore a diversi convegni e seminari sull'argomento in ambito nazionale.

Per tutte le possibili informazioni sull’argomento e sui servizi offerti, scrivetemi all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

LO SFONDELLAMENTO DEI SOLAI

La manifestazione di degrado nota come  rischio sfondellamento, racchiude in se aspetti legati al rischio di caduta dall’alto (dall’intradosso dei solai) di parti o porzioni più o meno estese di componenti di finitura, quali l’intonaco, e di componenti  strutturali come i fondelli dei blocchi di alleggerimento facenti parte dei solai.

Diverse e concomitanti possono essere le cause di tali fenomeni, ed in particolare quella legata alla caduta dell’intonaco (o alla sua fessurazione) può essere vista come segno premonitore (non sempre  presente) di quello ben più grave, in termini di rischio per gli occupanti, che porta al distacco della porzione inferiore della “pignatta” (sfondellamento: distacco del fondello del blocco di alleggerimento del solaio).

La difficoltà a prevedere tale tipo di fenomeno va ricercata nella metodologia stessa di realizzazione dei solai, la presenza nei comuni solai misti di una parte piena in cemento armato (travetti) ed una parte di alleggerimento (blocco in laterizio) fa sì che si possano presentare, a distanza di tempo dalla messa in esercizio, effetti negativi e danneggiamenti dei blocchi in laterizio che denunciano eccessive dilatazioni termiche, condizioni igrometriche impreviste, errate concezioni di calcolo (eccessivi carichi gravanti o cattiva ripartizione delle azioni) o scelte geometriche non ponderate  (luci eccessive o posizionamento improprio di murature o elementi rompitratta) oppure condizioni d’uso in genere che possono mettere a dura prova i componenti (infiltrazioni, allagamenti, errato impiego dei locali o con modalità non previste, ecc.).

A questi aspetti possono affiancarsene anche ulteriori, legati alle modalità di produzione dei singoli blocchi in laterizio (impasto, cottura, geometria del blocco) ma anche più in generale alle modalità di messa in opera dei componenti (controllo dell’integrità dei blocchi da mettere in opera, bagnatura degli stessi prima del getto, ecc.); nel caso in cui le maestranze abbiano replicato gli errori esecutivi  tali effetti possono conseguentemente interessare interi edifici.

L’importanza e la delicatezza di questo aspetto è comprensibile pensando alle possibili conseguenze che può rivestire (una porzione di 1 mq di fondello di pignatta+intonaco può arrivare a pesare dai 30 fino ai 70 kg) unite all’elevata imprevedibilità con cui può manifestarsi. La  mancanza di rivestimento delle armature con calcestruzzo comporta creare fenomeni di tensione sul fondello del travetto che possono estendersi facilmente ai setti dei blocchi di alleggerimento decretando in modo repentino il distacco ed innescando quindi un effetto interessante ampie superfici di intradosso del solaio.

Sfondellamento nei solai e caduta intonaco: individuazione orditura solaio tramite indagine termografica

 

Per quanto appena riportato, pertanto, risulta non corretto considerare il possibile rischio di sfondellamento solo a certe epoche realizzative, in quanto  esso può risultare ancora oggi un fenomeno diffuso essendo  insito in errori che possono essere facilmente commessi da posatori o da maestranze con scarsa competenza.

Il controllo interessa fondamentalmente due scale di indagine: una scala macroscopica (valutazione della geometria e analisi d’insieme degli ambienti) ed una microscopica (esame delle fessurazioni interne ai blocchi, problemi legati ai materiali costituenti, alle modalità di getto, etc…), effettuando un’attenta analisi in situ con indagini non distruttive, ma contemporaneamente facendo corrispondere una buona “anamnesi” storico-costruttiva del fabbricato.

Tranciamento setti e distacco fondelli: segni di distacco del fondello dai restanti setti verticali della pignatta

 

Un ulteriore aspetto da valutare è quello legato alle modalità di realizzazione ed allo stato di conservazione dell’intonaco: anch’esso in base al materiale costituente ed alle condizioni ambientali specifiche presenti (umidità, elevate escursioni termiche, vibrazioni) può subire, o a sua volta causare anch’esso, il distacco del fondello ovvero favorire l’evoluzione del fenomeno. Intonaci troppo rigidi ( “a base cementizia”) possano costituire, per ritiro o per contrasto alle ordinarie dilatazioni termiche, innesco per tensioni interne al fondello capaci di portarlo alla fessurazione e quindi, per fenomeni ciclici, al tranciamento dai setti superiori con conseguente distacco; anche in tal caso il fenomeno può velocemente degenerare passando da dimensioni circoscritte e limitate a ben più ampie ed estese coinvolgendo interi ambienti.

Controlli e modalità di verifica individuate:

CONTROLLO

VERIFICA

Intonaco

presenza di fessurazioni e lesioni

termografica ed igrometrica (possibili infiltrazioni non più attive o condizioni ambientali sfavorevoli: elevata umidità dei locali)

presenti lesioni “a ragnatela” o cavillature

visiva e strumentale (analisi della composizione della malta)

Fondelli (solai con blocchi di alleggerimento, c.d. pignatte)

presenza di vuoti nelle gole dei travetti

strumentale (termografica, ultrasonica, endoscopica)

presenza di difetti nell’impasto delle pignatte

strumentale (endoscopica, analisi di laboratorio)

errore nella geometria del blocco di alleggerimento

strumentale (endoscopica, termografica)

distacco prossimo o in atto di fondelli

visiva/diretta e strumentale (battitura ed esame della risposta)

Fattori “antropici” e legati all’utilizzo

umidità

strumentale (igrometrica)

eccessive dilatazioni termiche

strumentale (termografica)

infiltrazioni

strumentale (termografica) e documentale

modifiche agli ambienti e/o alla loro destinazione

documentale

errori concettuali nella disposizione dei solai

visiva (presenza di campi di solaio irregolari) e documentale (reperimento calcoli e documenti di progetto)

 

 

Sfondellamento e caduta intonaco nei solai: immagine termografica di individuazione di orditura del solaio ed eventuali anomalie

Sfondellamento e caduta intonaco nei solai: immagine termografica di individuazione di orditura del solaio ed eventuali anomalie

Sfondellamento e caduta intonaco nei solai: misura del potenziale di corrosione delle armature dei travetti.

Sfondellamento e caduta intonaco nei solai: indagine visiva per individuare nidi di ghiaia, cavità, soluzioni di continuità, fessurazioni.

Sfondellamento e caduta intonaco nei solai: verifica sonora strumentale con sistema MAST – Test realizzato dalla DRC Srl, con attuatore elettro – meccanico che genera un impatto costante sulla superficie da testare.

http://www.drcitalia.it/Data/Sites/1/foto_articoli/mast_test/sonup_10.jpg

 

I risultati di questi controlli ed indagini non distruttive saranno riportati su una planimetria, consentendo di avere una visione  d’insieme, fornendo una lettura su larga scala dei fenomeni rilevati ed utilizzati successivamente per dare un’interpretazione più ampia e corretta(riconducibili  ad esempio a particolari esposizioni dell’edificio, a fattori esterni, concezioni strutturali e geometriche).

 

Prove correlabili

  • Endoscopia per ispezione visiva
  • Termografia infrarosso
  • Analisi igrometrica
  • Misura del potenziale di corrosione delle Armature
  • Prove di carico
  • Analisi sonica manuale e strumentale

 

NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- D.M. 14 Gennaio 2008 (Norme Tecniche Costruzioni) e Circolare Esplicativa n°617/2009

 

LA VERIFICA DEI CONTROSOFFITTI

Il controllo e la verifica dei controsoffitti rappresentano aspetti di notevolissima importanza per la gestione e manutenzione del patrimonio edilizio.

Il controsoffitto troppo spesso è un mezzo per “nascondere” ciò che al disotto di esso e spesso  può rappresentare un rischio per gli occupanti; diventando il controsoffitto, esso stesso, fonte di pericolo a causa di una cattiva o incompleta modalità realizzativa.

 

Installazione di errata pendinatura

 

Le parti fondamentali che compongono il sistema-controsoffitto sono la pendinatura e la pannellatura.

La pendinatura, intesa come sistema di fissaggio alla struttura portante e a sua volta supporto per il rivestimento, assume un ruolo sostanziale: il rivestimento che è spesso la sola parte visibile (nel caso ad esempio di strutture estese in cartongesso) subisce in maniera irreversibile ogni errore o deficienza realizzativa commessa a monte (pendinatura). Nell’esaminare la pendinatura è di fondamentale importanza la possibilità di accedere direttamente all’intercapedine ed esaminare, puntualmente o “a campione” ma con giusta cognizione di causa, visivamente i punti di ancoraggio alla struttura portante ed all’intelaiatura portante le pannellature di rivestimento.

Tra le più frequenti e diffuse condizioni di rischio da evidenziare si trova indubbiamente la realizzazione di ancoraggi con “fil di ferro” anzichè tramite impiego dei componenti ordinariamente previsti (e prescritti) dal produttore oppure il mancato rispetto del corretto interasse tra fissaggi (talvolta eseguiti senza alcun base di calcolo o verifica e lasciati all’improvvisazione del posatore) .

È bene sottolineare come tali sistemi errati di pendinaturapossono presentare tutta la loro inadeguatezza in condizioni sismiche, in cui cioè anche una leggera sollecitazione sussultoria può facilmente causarne lo sfilamento con conseguente crollo di estese porzioni di controsoffitto con effetti disastrosi in termini di sicurezza per gli occupanti o di ostruzione delle possibili vie di fuga.

 

Fissaggio alle armature dei travetti tramite  fil di ferro

 

Per quanto riguarda la finitura, cioè la pannellatura, non è insolito l’uso di materiali non adeguati all’ambiente, ad esempio pannelli non consoni per impiego in bagni o zone ad elevata umidità, che col tempo tendono a inflettersi e lesionarsi , oppure l’installazione di sistemi prefabbricati a doghe senza tener conto della necessaria periodicità di rimozione delle stesse (si pensi ad intercapedini che necessitano di accesso per la presenza di filtri o saracinesche di ispezione di impianti) possono portare, nell’arco di poco tempo, alla deformazione del sistema e quindi alla sua instabilità coi conseguenti rischi di distacco improvviso

L’analisi visiva diretta rimane la metodologia più efficace per effettuare un corretto esame dello stato di conservazione o più in generale di realizzazione della pendinatura del controsoffitto, purtroppo non sempre è percorribile ( ad esempio se siamo in presenza di finiture di pregio o per la presenza di particolari vincoli o prescrizioni, o non è possibile operare la rottura come nel caso di controsoffitti propriamente non ispezionabili tipo quelli estensivi in cartongesso) o in generale per garantire la fruibilità continuativa dei locali ( scuole, uffici aperti al pubblico, ecc.) dovendo quindi evitare l’interruzione del servizio.

In tutti questi casi l’unica via percorribile diviene quella dell’esame endoscopico per la valutazione dei particolari costruttivi, limitando a casi isolati le prove di carico altrimenti consigliabili anche in maniera più diffusa; nel caso di finiture in cartongesso (non ispezionabili) l’ispezione può risultare ulteriormente complicata dalla non facile individuazione delle pendinature e pertanto in tali casi diviene certamente fondamentale l’esame termografico delle superfici in modo da indirizzare in maniera spedita e certa le successive fasi.

Controlli e modalità di verifica individuate:

CONTROLLO

VERIFICA

SISTEMA DI PENDINATURA

fissaggi dell’ancoraggio

Compatibilità della tipologia prevista con la struttura portante

visiva+eventuale prova di estrazione (strumentale)

numero e l’interasse necessarie rispettate

visiva+eventuale prova di estrazione (strumentale)

ancoraggi del telaio

corrispondenza alla regola dell’arte ed alle prescrizioni del produttore

visiva/funzionale + eventuale prova di carico (strumentale)

telaio

conformità e compatibilità al sottostante pannello ed al sovrastante ancoraggio

visiva/dimensionale

 

 

SISTEMA DI PANNELLATURA (FINITURA)

pannello ispezionabile (removibile)

conformità e compatibilità con l’ambiente

visiva/dimensionale

presenta malformazioni o rotture

termografica

pannello non ispezionabile (es. cartongesso)

corretto ancoggio alla sovrastruttura

endoscopica/termografica

presenta malformazioni o rotture

termografica

 

Indagine termografica: individuazione di orditura portante nel caso di controsoffitto “non ispezionabile” ed “ispezionabile”

Indagine termografica: individuazione ei punti di ancoraggio dei pendini

 

Prove correlabili

  • Endoscopia per ispezione visiva
  • Termografia infrarosso
  • Prove di carico

NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- D.M. 14 Gennaio 2008 (Norme Tecniche Costruzioni) e Circolare Esplicativa n°617/2009

 

 
 

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PROVA DUROMETRICA

La prova durometrica in sito permette di stimare la resistenza a trazione delle barre d’armatura, senza prelevarne un campione su cui eseguire prove di laboratorio. La prova durometrica non può sostituire il prelievo di campioni di barre d’armatura / profili d’acciaio, ma permette di estendere la stima della resistenza a trazione ad un maggior numero di elementi.

Il principio di misura è il seguente: un dardo di con una punta a elevata durezza viene scagliato da una molla sul campione, causando una deformazione plastica alla superficie che si traduce in una perdita di energia cinetica. Questa perdita di energia è quantificata misurando la differenza di velocità del dardo prima e dopo l’impatto con la superficie del campione ad una data distanza dalla superficie. Il magnete permanente incluso nel dardo genera una tensione indotta passando attraverso la bobina della sonda. La tensione del segnale così ottenuta sarà direttamente proporzionale alla velocità del dardo attraverso la bobina. L’elettronica dello strumento elabora il segnale fornendo la lettura della durezza . Lo strumento fornisce una misura diretta della durezza del campione (espressa in scala Leeb); il risultato può essere convertito nella altre più comuni scale di durezza (HRC, HRB, HB, HV, HSD, ecc.)

Per l’esecuzione della prova di durezza viene rimosso il copriferro in corrispondenza della barra d’armatura da campionare, per una porzione adeguata alla corretta preparazione del campione stesso; sulla porzione di barra scoperta viene creata una superficie piatta e a bassa rugosità su cui verrà eseguita la prova; per ogni punto campionato vengono determinati 9 (nove) valori di durezza dei quali si determina la media e la stima della tensione della barra utilizzando le espressioni di conversione disponibili in letteratura.


NORMA DI RIFERIMENTO

UNI EN ISO 6506-1


STRUMENTAZIONE UTILIZZATA

Durometro portatile “IMPACT” TH-170