LO SFONDELLAMENTO DEI SOLAI

La manifestazione di degrado nota come  rischio sfondellamento, racchiude in se aspetti legati al rischio di caduta dall’alto (dall’intradosso dei solai) di parti o porzioni più o meno estese di componenti di finitura, quali l’intonaco, e di componenti  strutturali come i fondelli dei blocchi di alleggerimento facenti parte dei solai.

Diverse e concomitanti possono essere le cause di tali fenomeni, ed in particolare quella legata alla caduta dell’intonaco (o alla sua fessurazione) può essere vista come segno premonitore (non sempre  presente) di quello ben più grave, in termini di rischio per gli occupanti, che porta al distacco della porzione inferiore della “pignatta” (sfondellamento: distacco del fondello del blocco di alleggerimento del solaio).

La difficoltà a prevedere tale tipo di fenomeno va ricercata nella metodologia stessa di realizzazione dei solai, la presenza nei comuni solai misti di una parte piena in cemento armato (travetti) ed una parte di alleggerimento (blocco in laterizio) fa sì che si possano presentare, a distanza di tempo dalla messa in esercizio, effetti negativi e danneggiamenti dei blocchi in laterizio che denunciano eccessive dilatazioni termiche, condizioni igrometriche impreviste, errate concezioni di calcolo (eccessivi carichi gravanti o cattiva ripartizione delle azioni) o scelte geometriche non ponderate  (luci eccessive o posizionamento improprio di murature o elementi rompitratta) oppure condizioni d’uso in genere che possono mettere a dura prova i componenti (infiltrazioni, allagamenti, errato impiego dei locali o con modalità non previste, ecc.).

A questi aspetti possono affiancarsene anche ulteriori, legati alle modalità di produzione dei singoli blocchi in laterizio (impasto, cottura, geometria del blocco) ma anche più in generale alle modalità di messa in opera dei componenti (controllo dell’integrità dei blocchi da mettere in opera, bagnatura degli stessi prima del getto, ecc.); nel caso in cui le maestranze abbiano replicato gli errori esecutivi  tali effetti possono conseguentemente interessare interi edifici.

L’importanza e la delicatezza di questo aspetto è comprensibile pensando alle possibili conseguenze che può rivestire (una porzione di 1 mq di fondello di pignatta+intonaco può arrivare a pesare dai 30 fino ai 70 kg) unite all’elevata imprevedibilità con cui può manifestarsi. La  mancanza di rivestimento delle armature con calcestruzzo comporta creare fenomeni di tensione sul fondello del travetto che possono estendersi facilmente ai setti dei blocchi di alleggerimento decretando in modo repentino il distacco ed innescando quindi un effetto interessante ampie superfici di intradosso del solaio.

Sfondellamento nei solai e caduta intonaco: individuazione orditura solaio tramite indagine termografica

 

Per quanto appena riportato, pertanto, risulta non corretto considerare il possibile rischio di sfondellamento solo a certe epoche realizzative, in quanto  esso può risultare ancora oggi un fenomeno diffuso essendo  insito in errori che possono essere facilmente commessi da posatori o da maestranze con scarsa competenza.

Il controllo interessa fondamentalmente due scale di indagine: una scala macroscopica (valutazione della geometria e analisi d’insieme degli ambienti) ed una microscopica (esame delle fessurazioni interne ai blocchi, problemi legati ai materiali costituenti, alle modalità di getto, etc…), effettuando un’attenta analisi in situ con indagini non distruttive, ma contemporaneamente facendo corrispondere una buona “anamnesi” storico-costruttiva del fabbricato.

Tranciamento setti e distacco fondelli: segni di distacco del fondello dai restanti setti verticali della pignatta

 

Un ulteriore aspetto da valutare è quello legato alle modalità di realizzazione ed allo stato di conservazione dell’intonaco: anch’esso in base al materiale costituente ed alle condizioni ambientali specifiche presenti (umidità, elevate escursioni termiche, vibrazioni) può subire, o a sua volta causare anch’esso, il distacco del fondello ovvero favorire l’evoluzione del fenomeno. Intonaci troppo rigidi ( “a base cementizia”) possano costituire, per ritiro o per contrasto alle ordinarie dilatazioni termiche, innesco per tensioni interne al fondello capaci di portarlo alla fessurazione e quindi, per fenomeni ciclici, al tranciamento dai setti superiori con conseguente distacco; anche in tal caso il fenomeno può velocemente degenerare passando da dimensioni circoscritte e limitate a ben più ampie ed estese coinvolgendo interi ambienti.

Controlli e modalità di verifica individuate:

CONTROLLO

VERIFICA

Intonaco

presenza di fessurazioni e lesioni

termografica ed igrometrica (possibili infiltrazioni non più attive o condizioni ambientali sfavorevoli: elevata umidità dei locali)

presenti lesioni “a ragnatela” o cavillature

visiva e strumentale (analisi della composizione della malta)

Fondelli (solai con blocchi di alleggerimento, c.d. pignatte)

presenza di vuoti nelle gole dei travetti

strumentale (termografica, ultrasonica, endoscopica)

presenza di difetti nell’impasto delle pignatte

strumentale (endoscopica, analisi di laboratorio)

errore nella geometria del blocco di alleggerimento

strumentale (endoscopica, termografica)

distacco prossimo o in atto di fondelli

visiva/diretta e strumentale (battitura ed esame della risposta)

Fattori “antropici” e legati all’utilizzo

umidità

strumentale (igrometrica)

eccessive dilatazioni termiche

strumentale (termografica)

infiltrazioni

strumentale (termografica) e documentale

modifiche agli ambienti e/o alla loro destinazione

documentale

errori concettuali nella disposizione dei solai

visiva (presenza di campi di solaio irregolari) e documentale (reperimento calcoli e documenti di progetto)

 

 

Sfondellamento e caduta intonaco nei solai: immagine termografica di individuazione di orditura del solaio ed eventuali anomalie

Sfondellamento e caduta intonaco nei solai: immagine termografica di individuazione di orditura del solaio ed eventuali anomalie

Sfondellamento e caduta intonaco nei solai: misura del potenziale di corrosione delle armature dei travetti.

Sfondellamento e caduta intonaco nei solai: indagine visiva per individuare nidi di ghiaia, cavità, soluzioni di continuità, fessurazioni.

Sfondellamento e caduta intonaco nei solai: verifica sonora strumentale con sistema MAST – Test realizzato dalla DRC Srl, con attuatore elettro – meccanico che genera un impatto costante sulla superficie da testare.

http://www.drcitalia.it/Data/Sites/1/foto_articoli/mast_test/sonup_10.jpg

 

I risultati di questi controlli ed indagini non distruttive saranno riportati su una planimetria, consentendo di avere una visione  d’insieme, fornendo una lettura su larga scala dei fenomeni rilevati ed utilizzati successivamente per dare un’interpretazione più ampia e corretta(riconducibili  ad esempio a particolari esposizioni dell’edificio, a fattori esterni, concezioni strutturali e geometriche).

 

Prove correlabili

  • Endoscopia per ispezione visiva
  • Termografia infrarosso
  • Analisi igrometrica
  • Misura del potenziale di corrosione delle Armature
  • Prove di carico
  • Analisi sonica manuale e strumentale

 

NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- D.M. 14 Gennaio 2008 (Norme Tecniche Costruzioni) e Circolare Esplicativa n°617/2009

 

LA VERIFICA DEI CONTROSOFFITTI

Il controllo e la verifica dei controsoffitti rappresentano aspetti di notevolissima importanza per la gestione e manutenzione del patrimonio edilizio.

Il controsoffitto troppo spesso è un mezzo per “nascondere” ciò che al disotto di esso e spesso  può rappresentare un rischio per gli occupanti; diventando il controsoffitto, esso stesso, fonte di pericolo a causa di una cattiva o incompleta modalità realizzativa.

 

Installazione di errata pendinatura

 

Le parti fondamentali che compongono il sistema-controsoffitto sono la pendinatura e la pannellatura.

La pendinatura, intesa come sistema di fissaggio alla struttura portante e a sua volta supporto per il rivestimento, assume un ruolo sostanziale: il rivestimento che è spesso la sola parte visibile (nel caso ad esempio di strutture estese in cartongesso) subisce in maniera irreversibile ogni errore o deficienza realizzativa commessa a monte (pendinatura). Nell’esaminare la pendinatura è di fondamentale importanza la possibilità di accedere direttamente all’intercapedine ed esaminare, puntualmente o “a campione” ma con giusta cognizione di causa, visivamente i punti di ancoraggio alla struttura portante ed all’intelaiatura portante le pannellature di rivestimento.

Tra le più frequenti e diffuse condizioni di rischio da evidenziare si trova indubbiamente la realizzazione di ancoraggi con “fil di ferro” anzichè tramite impiego dei componenti ordinariamente previsti (e prescritti) dal produttore oppure il mancato rispetto del corretto interasse tra fissaggi (talvolta eseguiti senza alcun base di calcolo o verifica e lasciati all’improvvisazione del posatore) .

È bene sottolineare come tali sistemi errati di pendinaturapossono presentare tutta la loro inadeguatezza in condizioni sismiche, in cui cioè anche una leggera sollecitazione sussultoria può facilmente causarne lo sfilamento con conseguente crollo di estese porzioni di controsoffitto con effetti disastrosi in termini di sicurezza per gli occupanti o di ostruzione delle possibili vie di fuga.

 

Fissaggio alle armature dei travetti tramite  fil di ferro

 

Per quanto riguarda la finitura, cioè la pannellatura, non è insolito l’uso di materiali non adeguati all’ambiente, ad esempio pannelli non consoni per impiego in bagni o zone ad elevata umidità, che col tempo tendono a inflettersi e lesionarsi , oppure l’installazione di sistemi prefabbricati a doghe senza tener conto della necessaria periodicità di rimozione delle stesse (si pensi ad intercapedini che necessitano di accesso per la presenza di filtri o saracinesche di ispezione di impianti) possono portare, nell’arco di poco tempo, alla deformazione del sistema e quindi alla sua instabilità coi conseguenti rischi di distacco improvviso

L’analisi visiva diretta rimane la metodologia più efficace per effettuare un corretto esame dello stato di conservazione o più in generale di realizzazione della pendinatura del controsoffitto, purtroppo non sempre è percorribile ( ad esempio se siamo in presenza di finiture di pregio o per la presenza di particolari vincoli o prescrizioni, o non è possibile operare la rottura come nel caso di controsoffitti propriamente non ispezionabili tipo quelli estensivi in cartongesso) o in generale per garantire la fruibilità continuativa dei locali ( scuole, uffici aperti al pubblico, ecc.) dovendo quindi evitare l’interruzione del servizio.

In tutti questi casi l’unica via percorribile diviene quella dell’esame endoscopico per la valutazione dei particolari costruttivi, limitando a casi isolati le prove di carico altrimenti consigliabili anche in maniera più diffusa; nel caso di finiture in cartongesso (non ispezionabili) l’ispezione può risultare ulteriormente complicata dalla non facile individuazione delle pendinature e pertanto in tali casi diviene certamente fondamentale l’esame termografico delle superfici in modo da indirizzare in maniera spedita e certa le successive fasi.

Controlli e modalità di verifica individuate:

CONTROLLO

VERIFICA

SISTEMA DI PENDINATURA

fissaggi dell’ancoraggio

Compatibilità della tipologia prevista con la struttura portante

visiva+eventuale prova di estrazione (strumentale)

numero e l’interasse necessarie rispettate

visiva+eventuale prova di estrazione (strumentale)

ancoraggi del telaio

corrispondenza alla regola dell’arte ed alle prescrizioni del produttore

visiva/funzionale + eventuale prova di carico (strumentale)

telaio

conformità e compatibilità al sottostante pannello ed al sovrastante ancoraggio

visiva/dimensionale

 

 

SISTEMA DI PANNELLATURA (FINITURA)

pannello ispezionabile (removibile)

conformità e compatibilità con l’ambiente

visiva/dimensionale

presenta malformazioni o rotture

termografica

pannello non ispezionabile (es. cartongesso)

corretto ancoggio alla sovrastruttura

endoscopica/termografica

presenta malformazioni o rotture

termografica

 

Indagine termografica: individuazione di orditura portante nel caso di controsoffitto “non ispezionabile” ed “ispezionabile”

Indagine termografica: individuazione ei punti di ancoraggio dei pendini

 

Prove correlabili

  • Endoscopia per ispezione visiva
  • Termografia infrarosso
  • Prove di carico

NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- D.M. 14 Gennaio 2008 (Norme Tecniche Costruzioni) e Circolare Esplicativa n°617/2009