La diagnostica può essere vista come quello strumento che ci permette di pervenire alla valutazione della sicurezza, ove per valutazione della sicurezza si intende quel procedimento qualitativo che è volto a stabilire se un edificio esistente è in grado o meno di resistere alle combinazioni delle azioni esercitate nelle varie situazioni.
La resistenza del materiale va valutata nel suo stato attuale, quindi, tenendo conto dell’eventuale degrado dovuto ad esempio alla vetustà dell’opera, alla cura impiegata nella realizzazione dei dettagli costruttivi, alla regolarità strutturale, ne consegue che la valutazione della sicurezza negli edifici esistenti è legata al livello di conoscenza, proprio come previsto nell’appendice C8A delle NTC del 2008. Risulta evidente che le indagini conoscitive che bisogna effettuare variano a seconda del tipo di struttura da indagare (cemento armato, acciaio, muratura, legno, mista…) .
L’osservazione ricopre un ruolo fondamentale nel processo diagnostico in quanto costituisce una base informativa utile all’individuazione di cause di innesco di patologie,ovvero alla valutazione delle residue risorse statiche che una struttura conserva.
La pianificazione delle indagini strutturali deve essere valutata tenendo conto:
- del tipo di indagine da eseguire in funzione della natura del problema ;
- del numero dei saggi da effettuare in funzione della dimensione del problema.
La procedura di indagine è costituita fondamentalmente da due fasi:
- fase preliminare: la quale ha lo scopo di verificare l’esistenza di una patologia, di individuarne la natura e di dare una prima valutazione per quanto riguarda i possibili effetti sulle prestazioni, la vita residua o la sicurezza della struttura. L’ispezione preliminare consente di programmare il tipo di indagini (distruttive, non distruttive, invasive, ecc. ) ed il loro numero, nonché verificarne la fattibilità tecnica.
- fase programmata: deciso il tipo di prova da effettuare, bisogna considerare il piano di campionamento. Questo è un aspetto molto importante in quanto il campione(limitato) rappresenta una porzione di una popolazione(infinita) di cui si cercano le proprietà, dovrà quindi, essere in grado di riflettere quanto più possibile le caratteristiche di variabilità della struttura ed essere associato al prelievo di alcuni singoli campioni tali da essere rappresentativi del materiale dal quale proviene. Appare chiaro che i risultati delle prove diventano più affidabili al crescere del numero e delle dimensioni dei campioni.
Nella pianificazione di una campagna è conveniente articolare i vari tipi di indagine secondo una scadenza temporale, in maniera tale che ciascuna indagine costituisca la base di riferimento per il campionamento relativo all’indagine successiva. Una metodologia di indagine non distruttiva o non invasiva può essere adottata su larga scala in modo da individuare ambiti aventi caratteristiche omogenee sui quali verrà successivamente impostata una limitata campagna di indagini distruttive da effettuare in maniera più mirata.